L’Archivio della scrittura popolare possiede una identità bifronte: è un luogo fisico di raccolta e catalogazione di testi di origine popolare e nel contempo è sede di ricerche, studi e, con i suoi dodici seminari, centro di un complesso confronto teorico e metodologico. L’Archivio conserva la memoria culturale scritta di uomini e donne appartenenti a ceti sociali medio bassi. Si tratta di un vasto universo di scritture narrative e documentarie (diari, memorie autobiografiche, libri di famiglia, libri dei conti, canzonieri - di caserma, di guerra, di devozione -, raccolte di poesie e di preghiere, ricettari di cucina) che, tutte insieme, mettono in scena una sorta di “Novecento autobiografico”.
Provocate spesso dai traumatici “eventi separatori” del Novecento, le scritture autobiografiche popolari raccontano e documentano l’esperienza tragica delle due guerre mondiali. Più omogenea la memoria della prima, fortemente segnata dalle partenze (dei soldati per il fronte orientale, dei profughi per le terre dell’Impero o per quelle del Regno), dagli spostamenti, dagli esilii, dalle prigionie, dai ritorni avventurosi. Più frantumata, più irriducibile a unità la memoria della seconda guerra mondiale, perché diverse e opposte furono le scelte politiche, nonché le esperienze dei combattenti e dei civili. Espressione degli “eventi separatori” sono anche gli epistolari dell’emigrazione e quelli del servizio militare. Altre scritture, come i libri di famiglia e i libri dei conti, sono legate alla casa e registrano l’andamento della vita quotidiana e lo sviluppo della famiglia. Non di rado ci riportano all’Ottocento dentro le comunità rurali trentine, restituendoci (di quelle comunità) aspetti economici, tratti linguistici e culturali (folclorici, rituali e religiosi).
Tra le autobiografie popolari, si segnalano i testi scritti dalle donne dove scorgiamo quella che possiamo definire una dialettica tra il racconto di un “noi” familiare e un “io” parzialmente sottratto alla tradizione, sempre più alla ricerca, lungo il Novecento, di margini di autonomia.
Depositati insieme alle scritture popolari adulte, le decine di quaderni di scuola (di calligrafia, di lingua, di aritmetica, di economia domestica) documentano le fasi di un apprendimento/addestramento insieme formale e morale. In conclusione, con l’universo delle scritture personali prende corpo una “società che si racconta” e, come ha scritto l’antropologo francese Daniel Fabre, “il visitatore, e lettore prova dunque […] il sentimento di essere in contatto con un mondo intessuto di esistenze che si incrociano, che comunicano, che attestano in coro una storia vissuta”.
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771
Documenti
374
Diari, memorie
31
Autobiografie
54
Canzonieri
Nome | Nato a | Il | Tipologia Testuale |
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Eccel Antonio | Sardagna (Trento) | Epistolario | |
Endrizzi Romedio | Don (Dubrovnik (Croazia)) | Memoria autobiografica | |
Endrizzi Mario | Cavareno | 19.2.1916 | Epistolario |
Nome | Nato a | Il | Tipologia Testuale |
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Iachelini Costante | Rabbi | 7.3.1900 | Memoria autobiografica |
Ianes Anna | Castelfondo | Ricettario | |
Iellico Vigilio | Moena | 18.1.1898 | Memoria autobiografica |
Nome | Nato a | Il | Tipologia Testuale |
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Jellici Corrado | Tesero | Quaderno scolastico | |
Jellici Valentino | Moena | 1863 | Diario |
Joris Giuseppe | Portolo (Passo della Mendola) | Memoria autobiografica | |
Julg Andreas Carlo | Cracovia | 1.12.1856 | Canzoniere |
Nome | Nato a | Il | Tipologia Testuale |
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Koch Catia | Terres (Toledo (Spagna)) | 1882 | Ricettario |
Koch Enrico | Salisburgo (Austria) | 1845 | Diario |
Koch Maria | Terres (Toledo (Spagna)) | 1887 | Ricettario |