Biografia

Cognome
Segat
Nome
Antonio
Paternità
di Giovanni
Data di Nascita
18 Settembre 1918
Professione
Impiegato

Stato di servizio

Grado Arr.
Soldato
Promozione
Sergente maggiore
Arma
Genio
Reparto
111. Compagnia mista TRT 1. Divisione Taurinense
Arma
Genio
Reparto
111. Compagnia mista TRT 2. Divisione Tridentina

Esperienza bellica

Teatro di guerra
Fronte occidentale , Balcani (Montenegro) , Fronte orientale , Territorio metropolitano , Bressanone
Internamento
Catturato dai tedeschi a Bressanone e internato in Germania (9 settembre 1943-8 maggio 1945); liberato e trattenuto dagli alleati (8 maggio-7 giugno 1945)
Ferito
Riportò ferite multiple da scheggie alla gamba, coscia e braccio destri, nei combattimenti sostenuti sul fronte orientale durante la ritirata dal Don il 26 gennaio 1943
Resistenza
Partecipò agli scontri svoltisi a Bressanone contro i tedeschi al momento dell'armistizio (8-9 settembre 1943)
Decorazioni
Croce al merito di guerra e per internamento, due medaglie d'argento al valor militare con le seguenti motivazioni: 1. "Comandante di squadra di genieri, nell'attacco di un forte caposaldo nemico si portava arditamente sotto una batteria controcarro, concorrendo efficacemente alla sua distruzione. Ferito in più parti del corpo, perso temporaneamente il contatto con i suoi uomini, con sforzo sovrumano riusciva a raggiungerli mentre erano violentemente contrattaccati e con essi resisteva tenacemente sul posto fino al conseguimento del successo, Nikolajewka (fronte russo), 26 gennaio 1943". 2. "In un momento di grave crisi per le nostre armi, comandante di squadra in un reparto proditoriamente attaccato da preponderanti forze tedesche, non esitava ad impegnare tra i primi […] combattimento portandosi di iniziativa con i propri uomini al rinforzo del personale di guardia all'accampamento che per aver sostenuto l'urto iniziale delle forze attaccanti minacciava di essere travolto e ne proteggeva il ripiegamento sul grosso del battaglione con preciso e micidiale lancio di bombe a mano all'aumentata violenza dell'azione avversaria reagiva con serenità e sangue freddo, incitando i propri uomini e dirigendone il fuoco con avvedutezza e perizia. Costretto alla resa per esaurimento delle munizioni, spezzava la propria arma con disprezzo ai piedi del nemico tracotante. Magnifico esempio di ardimento e di alto sentimento del dovere. Bressanone, 9 settembre 1943".