Biografia

Cognome
Molinari
Nome
Mario
Paternità
di Giovanni
Data di Nascita
15 Gennaio 1912
Luogo di Nascita
Trento
Professione
Studente

Stato di servizio

Grado Arr.
Alpino
Promozione
Capitano
Arma
Bersaglieri
Reparto
2. Reggimento bersaglieri (CTV)
Arma
Alpini
Reparto
11. Reggimento alpini Divisione Pusteria
Note
Compagnia comando
Arma
Alpini
Reparto
4. Reggimento alpini Divisione Taurinense
Note
Battaglione Monte Rosa
Arma
Alpini
Reparto
20. Raggruppamento sciatori
Arma
Alpini
Reparto
11. Reggimento alpini Divisione Pusteria
Note
Battaglione Bassano
Arma
Alpini
Reparto
1. Reggimento alpini Divisione Monterosa (RSI)
Note
Battaglione Bassano

Esperienza bellica

Teatro di guerra
Spagna , Fronte occidentale , Territorio metropolitano , Fronte greco-albanese , Territorio occupato (Francia) , Fronte italiano
Internamento
Catturato dai tedeschi nel fatto d'arme di Grenoble (Francia) ed internato in Germania (9 settembre-15 ottobre 1943) e fino all'adesione alla RSI.
Ferito
Riportò ferita d'arma da fuoco alla regione porotidea sinistra durante il combattimento di Torrevelilla, Spagna (20 marzo 1938). Infermità diagnosticata dall'Ospedale militare di Caserta nel maggio 1938. Riportò ferita d'arma da fuoco alla mano sinistra con asportazione chirurgica delle falangi ditali del dito indice in seguito allo scoppio di una bomba da mortaio sul fronte greco-albanese (16 gennaio 1941). Infermità diagnosticata dall'Ospedale militare di Verona nel giugno 1950.
Adesione RSI
Aderì alla RSI rientrando in Italia dall'internamento in Germania e prestando servizio nel Battaglione alpini Bassano (26 dicembre 1943-30 aprile 1945)
Decorazioni
Tenente (poi capitano) Molinari, Mario – 2. Reggimento bersaglieri (CTV) e 20. Raggruppamento sciatori (fronte greco-albanese) Due croci al merito di guerra, di cui una per la guerra di Spagna, una cruz de guerra, una croce di guerra al valor militare (fronte greco-albanese), una medaglia d'argento al valor militare sul campo (Spagna) con le seguenti motivazioni: 1) "Comandante di plotone fucilieri, guidava con serenità e coraggio i propri uomini all'attacco di una forte posizione avversaria. Contrattaccato da superiori forze nemiche con carri armati sosteneva valorosamente l'urto mantenendo saldamente la posizione raggiunta. Ferito al viso, rimaneva al posto di combattimento. Bell'esempio di calca e fermezza (Torrevelilla, Spagna, 20 marzo 1938)". 2) "Comandante di compagnia, calmo e sereno, sapeva infondere le sue superbe qualità militari nei propri dipendenti. In 6 giorni di violenti combattimenti resisteva tenacemente ai tentativi del nemico a lui superiore in forza. Ferito durante un combattimento, non abbandonava la posizione che dopo aver dato le disposizioni per la continuazione dell'attacco ed aver avvertito il proprio comandante di battaglione (Fronte greco-albanese, 10-16 gennaio 1941)".