Biografia

Cognome
Graffer
Nome
Giorgio
Paternità
di Giovanni
Data di Nascita
14 Maggio 1912
Luogo di Nascita
Trento
Professione
Ragioniere

Stato di servizio

Grado Arr.
Allievo ufficiale
Promozione
Sottotenente
Arma
Aeronautica
Reparto
365. Squadriglia caccia
Note
Navigante

Esperienza bellica

Morte
Deceduto nei combattimenti svoltisi nei cieli del fronte greco-albanese il 28 novembre 1940
Decorazioni
Una medaglia d'argento al valor militare e una medaglia d'oro al valor militare (alla memoria) con le seguenti motivazioni: 1) "Capitano pilota, comandante di squadriglia da caccia, già distintosi in precedenti azioni di guerra, partiva volontariamente in volo, in piena notte, in caccia di velivoli nemici che stavano bombardando una nostra importante città. Avvistato un apparecchio avversario lo attaccava decisamente fino a che avendo avuto il velivolo gravemente danneggiato e le armi bersagliate dal fuoco nemico, deciso a vincere ad ogni costo, faceva della sua macchina e del suo corpo arma superba da scagliare contro il nemico per distruggere con l'urto. Fallito il primo tentativo, con disperata volontà ritentava la prova e nel cozzo che ne seguiva mentre il suo apparecchio precipitava, egli trovava nel paracadute la salvezza che aveva superbamente sdegnato durante la lotta. – Cielo di Torino 14 agosto 1940-XVIII". (La notizia sul conferimento è tratta da Il Brennero, 21 settembre 1940. 2) "Capitano pilota, cacciatore audacissimo, comandante di squadriglia, distintosi già in precedenti azioni di guerra, partiva volontariamente in volo, in piena notte, in caccia di velivoli nemici che stavano bombardando una nostra importante città. Avvistato un apparecchio lo attaccava decisamente persistendo nella lotta fino a che, con il proprio apparecchio danneggiato e le armi inutilizzate dal fuoco avversario, deciso a vincere ad ogni costo, faceva della sua macchina e del suo corpo l'arma suprema per distruggere il nemico con l'urto. Con disperata volontà fallito il primo tentativo ritentava la prova e mentre il suo apparecchio precipitava al suolo, trovava nel paracadute la salvezza che aveva superbamente disdegnato durante la lotta. Successivamente, nei cieli di Albania, in aspra lotta con nemici superiori, precipitava in combattimento alla testa della formazione che da lui guidata aveva abbattuti già tre velivoli nemici. Leggendario esempio di virtù guerriere. – Cielo di Albania, 28 novembre 1940-XIX". Tratta da pubblicazione al momento ignota.