Biografia

Cognome
Nardin
Nome
Celestino
Paternità
di Giuseppe
Data di Nascita
8 Aprile 1913
Luogo di Nascita
Faver ()
Professione
Sacerdote e insegnante

Stato di servizio

Grado Arr.
Soldato
Promozione
Tenente
Arma
Bersaglieri
Reparto
6. Reggimento bersaglieri Divisione celere PADA
Note
Cappellano militare
Arma
Milizia
Reparto
75. Legione CCNN (Ferrara)

Esperienza bellica

Teatro di guerra
Territorio metropolitano , Fronte italo-jugoslavo , Balcani (Jugoslavia) , Fronte orientale , Fronte italiano
Sbandato
Sbandato all'armistizio del settembre 1943 in territorio nazionale e rientrato in Trentino (9 settembre 1943-22 giugno 1944)
Adesione RSI
Aderì alla RSI (22 giugno 1944-8 maggio 1945)
Decorazioni
Due croci al merito di guerra, due medaglie di bronzo al valor militare con le seguenti motivazioni: 1. "Cappellano di un reggimento di bersaglieri, sacerdote di elette virtù che rifulgevano nella costante fatica del suo nobile ministero, in ripetuti e cruenti cicli operativi, sprezzante di ogni pericolo, accorreva armato della vermiglia croce di Cristo, ove maggiore si accaniva la lotta, offrendo ai caduti l'estremo conforto della fede. Di eccezionale resistenza fisica, si prodigava fino ai limiti di ogni sensibilità per raccogliere, spesso sotto il tiro nemico, i feriti e le salme dei caduti. Con ammirevole abnegazione, respingendo ogni consiglio di prudenza, da solo percorreva più volte il vasto campo nemico, per ricomporre i resti di un ufficiale il cui corpo era stato dilaniato dall'esplosione di una mina. Apostolo della fede e del sacrificio, fu di esempio costante del dovere. Fronte russo, luglio-settembre 1942". 2. "Cappellano di un reggimento bersaglieri, pronunciatosi un attacco nemico, non esitava, incurante dell'intenso fuoco d'artiglieria e mortai, ad accorrere nelle posizioni più avanzate, ove, con sereno fervore, incitava i bersaglieri a ricacciare l'avversario imbaldanzito da qualche successo iniziale. Nell'infuriare del combattimento, sprezzante di ogni rischio ed ogni riparo si prodigava onnipresente ad rincuorare i feriti impartendo ai più gravi ed ai caduti, laddove si abbatteva la rabbia nemica, i supremi crismi della fede. Non desisteva dalla propria opera fino a quando, ristabilita la situazione, l'ultimo ferito non era stato trasportato al posto di medicazione e l'ultimo caduto pietosamente raccolto. Nobile figura di sacerdote e mirabile esempio di amor di patria. Quota 331 di Iwanowka, fronte russo, 27 giugno 1942".