Dati dell'intervistato

Cognome
Canestrini
Nome
Sandro
Data di Nascita
3 Febbraio 1922
Luogo di Nascita
Rovereto
Nazionalità
Italiana
Professione
Avvocato
Note biografiche
Dopo aver frequentato il liceo a Rovereto ed essersi laureato in giurisprudenza a Firenze, Sandro Canestrini, convinto antifascista, è partigiano durante la Seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra entra nel Pci, partito che lascerà a seguito degli episodi dell'Ungheria per appoggiare i Radicali. È consigliere provinciale a Trento per il Pci e la nuova sinistra-Neue Linke sino agli anni Ottanta. Nei primi anni Sessanta si batte assieme a Livia Battisti contro l'istituzione della facoltà di Sociologia a Trento, per poi sostenere politicamente e professionalmente le posizioni del Movimento studentesco e dei movimenti extraparlamentari. Da avvocato, coniuga l'impegno professionale con quello politico.
Note
L'intervista è stata realizzata l'11 luglio 2012

Dati tecnici dell'intervista integrale

Durata
00:48:24
Colore
si
Sonoro
si
Lingua
Italiano
Progetto
La memoria dell’Università: le fonti orali per la storia dell’Università degli Studi di Trento (1962 – 1972)
Luogo
Egna

Contenuti dell'intervista

Soggetti
Sociologia,  anni Sessanta,  Università di Trento,  Politica universitaria italiana,  Movimento studentesco, 
Abstract
Sandro Canestrini nel febbraio 1962 votò contro la proposta del presidente della Provincia di Trento, Bruno Kessler, di aprire una sede universitaria a Trento perché temeva che l'Università potesse trasformarsi in un centro di potere della Democrazia cristiana, partito che in quegli anni già monopolizzava la politica trentina. Canestrini, inizialmente contrario all'apertura di Sociologia, ne fu poi uno tra i più attivi difensori anche quando questo significava allontanarsi dal dettato politico del suo partito (Pci). Il suo impegno non si limitò alla sfera politica poiché come avvocato si attivò anche professionalmente per difendere alcuni studenti chiamati a testimoniare in sede processuale. Fermo sostenitore di alcune istanze “moderate” degli studenti, condanna il comportamento che il Movimento studentesco assunse a partire dal 1970 quando l'attività di lotta si spostò nei territori (industrie-quartieri) delle grandi metropoli dell'Italia settentrionale assumendo un atteggiamento di aperta lotta contro l'autorità statale. Nel finale dell'intervista interviene anche la moglie di Canestrini (altoatesina), la quale descrive e analizza quelli che furono i rapporti tra il Movimento studentesco trentino e i contemporanei movimenti autonomisti altoatesini.
Note
I referenti del progetto sono Giovanni Agostini, Andrea Giorgi e Leonardo Mineo

Scaletta tematica

Cenni biografici – 00:00:00
L'opposizione al progetto del presidente della Provincia di Trento, Bruno Kessler, di aprire a Trento una università – 00:09:24
La politica universitaria del Pci e il giudizio sull'apertura di un'università a Trento – 00:13:10
Il clima all'interno del Consiglio provinciale di Trento: i rapporti tra il blocco democristiano e le minoranze – 00:15:12
Il rapporto tra laici e cattolici all'interno di Sociologia – 00:18:40
Le mosse e gli indirizzi politici del Pci nei confronti del Movimento studentesco del 1967/68 e il proprio personale appoggio politico agli studenti – 00:23:12
La lotta studentesca successiva al 1969 e il trasferimento degli studenti nelle grandi città – 00:24:30 L'impegno professionale a sostegno e a difesa degli studenti – 00:26:30
I rapporti tra gli ambienti studenteschi trentini e quelli milanesi: il ricordo di Giangiacomo Feltrinelli – 00:29:32
Il ricordo di Lidia Menapace – 00:34:30
Il rapporto tra Movimento studentesco trentino e i movimenti altoatesini [moglie] – 00:36:15
Il ricordo di Alessander Langer e di Peter Schneider [moglie] – 00:42:40
Il giudizio sul Movimento studentesco trentino e sul ruolo della donna [moglie] – 00:45:00