All’indomani dell’occupazione nazista e della costituzione della Zona d’operazione delle Prealpi (Alpenvorland), che riuniva le province di Trento, Bolzano e Belluno, prendeva vita anche in Trentino il movimento della Resistenza.
Tra la fine del 1943 e la primavera del 1944, gran parte dell’attività svolta dal Comitato di Liberazione Nazionale di Trento fu assorbita dal lavoro di organizzazione e di collegamento con i vari gruppi partigiani (militari sbandati, antifascisti) che erano sorti spontaneamente nelle aree periferiche della provincia. Proprio per evitare un ulteriore salto di qualità del movimento d’opposizione trentino, le autorità d’occupazione presenti nell’Alpenvorland organizzarono una serie d’operazioni di polizia tese a smantellare la struttura politica del movimento e le prime formazioni armate. Esse culminarono nell’eccidio del 28 giugno 1944, quando la Gestapo entrò in azione a Trento, Rovereto, Nago, Arco, Riva del Garda e Limone, giustiziando 11 appartenenti al movimento clandestino e catturandone altri. Gli effetti dell’operazione nazista condussero la Resistenza trentina a una profonda crisi, militare e organizzativa.
Un periodo di difficoltà che si protrasse fino all’ottobre 1944, durante il quale i rastrellamenti nazifascisti scardinarono l’intero sistema partigiano, dal Bellunese al Veronese, attraverso l’intera cerniera montuosa di confine con l’Alpenvorland. Il periodo compreso tra novembre 1944 e marzo 1945 fu quello più duro, espressione evidente di una battuta d’arresto indotta dalle mutate condizioni politiche, militari e climatiche: alla vigilia dell’inverno, l’avanzata alleata si era bloccata sulla linea Gotica e la Liberazione del Nord si allontanava. Tra la fine di aprile e i primi di maggio 1945, i gruppi partigiani, che avevano operato in Trentino nel corso dell’occupazione nazista, uscirono allo scoperto con organici tali da portare il numero complessivo dei membri da 751 a poco più di 1.200. Le settimane conclusive del conflitto furono dedicate dalle vecchie come dalle nuove formazioni partigiane alla raccolta di armi e munizioni, ad ampliare gli organici e i collegamenti, preparando il terreno per l’insurrezione finale.
Gli eventi che si susseguirono tra la fine del 1943 ed il maggio 1945, con l’arrivo degli alleati a Trento, vengono ripercorsi a partire dai protagonisti di quegli anni. Il database è frutto delle schede, conservate negli archivi della Fondazione Museo storico del Trentino, della sezione di Trento dell’Associazione Nazione Partigiani d’Italia (nata all’indomani della liberazione) e dei fascicoli della Commissione Patrioti di Trento (istituita nell’agosto del 1945, con lo scopo di riconoscere la partecipazione alla Resistenza concedendo anche un premio in denaro).
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