Dati dell'intervistato

Cognome
Costa
Nome
Giulio
Data di Nascita
29 Novembre 1921
Luogo di Nascita
Costa (Vallarsa)
Nazionalità
italiana
Professione
Contadino
Note biografiche
Giulio Costa nasce nella frazione Costa di Vallarsa nel 1921. La sua è una famiglia contadina povera e numerosa. Giulio ha sei fratelli e presto comincia a lavorare in malga. Nel 1940 viene arruolato e mandato a Corfù. Dopo l'8 settembre 1943 viene fatto prigioniero dei Tedeschi. Viene liberato nel 1945 dai Russi e torna in Vallarsa nell'ottobre. Dopo la guerra rimane a Costa, si sposa e ha tre figli. Si occupa per tutta la vita dell'allevamento delle mucche.
Note
Intervista realizzata il 6 dicembre 2004.

Dati tecnici dell'intervista integrale

Durata
1:28:06
Colore
si
Sonoro
si
Lingua
dialetto trentino
Progetto
Seconda Guerra mondiale e resistenza trentina
Luogo
Costa (Vallarsa)
Note
al minuto 12:30 ci sono alcuni secondi in cui il video si blocca e si perde un pezzo di frase

Contenuti dell'intervista

Soggetti
Seconda Guerra Mondiale, 
Note
L'intervistato dona una copia della sua autobiografia scritta nel 2001: "Diario della mia vita militare e della mia prigionia".

Scaletta tematica

00:00 – i ricordi del padre di Giulio della I guerra mondiale, la prigionia in Italia
01:15 – l'infanzia di Giulio, la povertà e il lavoro in malga
03:00 – Natale 1940 l'arruolamento negli Alpini: addestramento a Trento e a Bolzano
04:45 – 30 agosto 1941 partenza per Corfù. Un anno di presidio nel paese di Moraitika. Buoni rapporti con la popolazione.
10:12 - 8 settembre 1943, la batteria si trova a Ipsos, giunge l'ultimatum di cedere le armi, sgomento e incertezza.
12:00 – Giulio racconta l'eccidio di Cefalonia come gli è stato riportato dal Capitano Amos Pampaloni che si trovava lì e si è salvato per miracolo.
14:40 – gli scontri con i Tedeschi anche a Corfù. Giulio viene catturato e il 10 ottobre imbarcato. Bombardamento alleato e morte di moltissimi prigionieri. Trasferimento a Patrasso e poi ad Atene. 21:40 – due mesi di lavoro a Salonicco e poi il trasferimento in una tradotta bestiame: 48 prigionieri in ogni vagone in condizioni inumane. Trasferimento in nord Europa.
25:30 – Lavori forzati in Lituania, in Polonia e in Bielorussia: freddo, fame, crudeltà dei soldati tedeschi, uccisioni.
35:35 – trasferimento a Nidzica (allora Neidenburg) e lavoro nella fattoria di un tedesco. Due mesi di serenità lavorando con le mucche e in campagna. I prigionieri vengono contattati dai partigiani e vengono quindi allontanati.
42:26 – 25 gennaio 45: fuga durante un trasferimento e rifugio in un casolare. Gli Italiani vengono trovati e presi in carico dall'esercito russo. Vengono portati in città e lasciati in condizione di vivere in libertà.
51:40 – trasferimento a Lublino e poi in Russia fino al settembre 1945.
54:18 – viaggio di rientro in Italia e struggente incontro con la famiglia e il paese. Più di un anno per riuscire a ritrovare una normalità.
1:05:15 – il dopoguerra, il matrimonio, i figli e i ricordi non si cancellano
1:06:40 – il rapporto con chi non ha vissuto queste esperienze, l'incredulità rispetto ai racconti
1:09:45 – confronto fra il vissuto del padre durante la I guerra mondiale e quello di Giulio
1:12:15 – il lavoro nel dopoguerra, il rifiuto dell'emigrazione; ricordi della Vallarsa negli anni '50; considerazioni sul passato e sulla modernità
1:22:40 – il paese durante il periodo fascista, le organizzazioni giovanili
1:24:25 – pochi racconti sulla I guerra mondiale: il padre militare e la madre profuga a Mitterndorf
1:27:00 - Giulio mostra la gavetta con incisi i nomi di tutti i luoghi che ha attraversato